La frenata dei colossi della tecnologia
Il 2018 è stato un anno anomalo, pur non essendoci stata una recessione nell’economia reale, i mercati finanziari sono stati quasi completamente negativi in tutte le categorie d’investimento e, a novembre, sono entrati in un trend negativo persino i componenti del gruppo FAANG, ossia i cinque colossi della tecnologia americana: Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google. Un grosso problema visto che da soli tali titoli sono stati un importante motore di crescita dei mercati azionari e rappresentano gran parte dei profitti dell’indice di riferimento: lo Standard & Poor 500 che conta 500 aziende la cui capitalizzazione è complessivamente superiore al Pil annuo del Regno Unito.
Stiamo per rivivere una seconda bolla Dotcom?
Quando si parla di FAANG e delle loro valutazioni, si tende a pensare alla bolla dei tecnologici del 2000, certamente, i Faang, come le Dotcom, sono stati protagonisti di una crescita strabiliante, e successivamente di una decisa caduta durante questo 2018, ma gli indicatori attuali sono più solidi di quelli delle dotcom, e detengono molta liquidità in più rispetto al 2000. Sembrerebbe quindi che non stiamo per assistere ad una bolla, ma che i prezzi per azione siano comunque un po’ cari, cosa che rende il destino dei Faang piuttosto impegnativo visto che per continuare a crescere debbono battere se stessi sempre.
L’importanza di crescere in produzione
Che la forza del gruppo Faang non si stia esaurendo è evidente anche dal fatto che ce la stanno mettendo tutta per creare nuove tecnologie che possano offrirci soluzioni in svariati campi, e rendere i loro profitti sostenibili nel tempo. Al momento l’accessorio di consumo più in crescita sembrerebbe lo Smart speaker; in particolare ad investire nel settore sono Google e Amazon e stando ai dati dello scorso mese, stanno facendo bene visto che tra agosto e novembre sono stati acquistati 22.7 milioni di assistenti vocali.
Google e l’operazione nostalgia
A questo proposito si pensi ad uno degli spot più riusciti ed efficaci che ci ha accompagnato durante queste vacanze natalizie: quello di Google, che per far conoscere il suo Google Assistent, ha pensato di fare reintepretare a Maculay Cuking, alcune delle scene più iconiche di “Mamma ho perso l’aereo” amatissimo film natalizio di cui è stato protagonista quasi trent’anni fa.
Per tanto lo spot colpisce sia per l’operazione di retrò-marketing che si porta dietro, ma anche perché ci fa riflettere su come la rivoluzione digitale abbia già cambiato la vita dei consumatori al di là di ogni immaginazione.
Quale Futuro per i Faang?
Al di là di questa geniale trovata di marketing del maggiordomo virtuale è importante il contesto generale: questi colossi hanno ancora molto da offrire; godono di grandi vantaggi competitivi grazie all’elevata qualità dei prodotti e dei servizi offerti, alla riconoscibilità del proprio marchio e allo sfruttamento dei vantaggi delle economie di scala, grazie alle quali, riescono a ottenere elevatissimi rendimenti sul capitale nel lungo termine.