Finanza personale al femminile: simboli di un cambiamento
Le donne negli Stati Uniti hanno superato per la prima volta gli uomini nella gestione della ricchezza privata e della finanza personale arrivando a controllare circa 14 trilioni di dollari. La notizia, resa nota lo scorso settembre, arriva da uno studio dal titolo “Il potere economico delle donne si sta espandendo – La gestione degli investimenti tiene il passo?”, di Cathy Stal, managing director della casa di gestione PIMCO.
Inoltre, risultano anche molto incoraggianti i dati sul lavoro nella stessa area: secondo gli ultimi dati del 2018, forniti dal McKinsey Global Institute, emerge che il 47% della forza lavoro statunitense è rappresentata da donne, le quali sono responsabili del 41% di nuove imprese.
Iniziative volte alla comprensione della finanza personale
Si direbbe che le donne rappresentino un potere economico sempre più importante, per tanto anche l’industria dell’investimento e del risparmio si stanno attrezzando per comprenderne al meglio le esigenze.
La stessa PIMCO, ha commissionato un’indagine sul punto di vista femminile in merito agli investimenti, tenendo in considerazione obiettivi, performance attese, filosofia d’investimento delle donne. Ne è emerso che le risparmiatrici considerano la ricchezza come una componente importante per vivere una vita equilibrata e soddisfacente, ma che per loro la ricerca della ricchezza fine a sé stessa non è interessante, tanto che se il settore finanziario volesse trovare nelle donne un interlocutore soddisfacente sarebbe necessario che si dimostrasse in grado di aiutarle a gestire le proprie risorse in modo più diretto e concreto per migliorare la propria vita personale e familiare:
- Attraverso soluzioni che prendano in considerazione non solo degli obiettivi a lungo termine, ma anche una consulenza su quelli più immediati e problematici.
- Attraverso consulenti e manager pronti a condividere i loro valori e impegnare un approccio trasparente e diretto
Per quanto non siano solo le donne a necessitare di tale approccio, sembrerebbe che queste, al contrario degli uomini che si adeguano più velocemente alle regole e ai ritmi della finanza, in un clima di mercati più incerto più di frequente decidano di rimanerne semplicemente fuori.
Iniziative volte alla confusione…
La notte tra il 7 e l’8 marzo 2017, quasi di nascosto, una scultura di bronzo alta 1,20 metri e raffigurante una ragazzina con sguardo e posa fiera è stata installata davanti allo storico Toro di Wall Street, il “Charging bull” dello scultore Arturo Di Modica.
L’opera, chiamata “Fearless Girl” è stata commissionata dalla società di investimento State Street Global Advisors (SSgA) e avrebbe dovuto rimanere esposta per una sola settimana, ma grazie al successo mediatico che ha riscontrato fin da subito, è ancora al suo posto a fronteggiare il Toro (anche se va detto che si stanno opzionando altre sistemazioni).
I motivi della calorosa accoglienza della scultura sono diversi:
- è diventata pubblica l’Otto marzo, nella giornata della donna
- è stata creata in occasione del decennale dell’anniversario dell’ETF “Gender Diversity Index”, diventando presto l’emblema per il sostegno dell’uguaglianza di genere nei posti di lavoro
- è divenuta immediatamente un simbolo per quanti ne hanno voluto leggere una protesta sociale allo strapotere finanziario (ignorandone la committenza)
Poco è piaciuta invece a Di Modica e in realtà anche la genesi del suo Toro è allo stesso modo un po’ controversa: lo scultore italiano, naturalizzato americano, ha installato il toro, animale che in finanza rappresenta un’allegoria dei rialzi di mercato, nel 1989 di fronte alla sede della borsa di Wall Street senza nessuna autorizzazione; un’operazione di guerrilla art rischiosa visto che la scultura pesa 3,2 tonnellate e l’autore per realizzarlo ha dovuto sostenere 360.000 dollari di costo. Tuttavia l’opera si è presto trasformata in uno dei monumenti più celebri della città, in quanto accolta come simbolo di forza, speranza e resilienza del popolo americano che si era appena risollevato dal crack finanziario del 1987.
La principale critica di Arturo Di Modica è che la “ragazzina” sfrutta il toro per quello che non è: il toro non è un monumento al maschilismo, mentre la presenza della ragazzina in tale posa lo rende un simbolo negativo.
Inoltre la nuova scultura, semmai volesse rappresentare una contrapposizione all’universo di valori maschili, sarebbe in ogni caso il prodotto del mondo che afferma di criticare, per tre motivi:
- Secondo il “The Guardian” la “Fearless Girl” ha generato alla SSgA, sua committente, un valore pari a 7,4 milioni di dollari di pubblicità;
- La scultura inizialmente era accompagnata da una targa riportante la scritta “Conosciamo il potere delle donne/ Lei fa la differenza”. Peccato che il lei/she in questione, non fosse riferito alla piccola guerriera, ma all’ETF, quindi a un prodotto finanziario, della SSgA denominato appunto “SHE”. La targa in seguito è stata rimossa, probabilmente perché faceva risultare opportunistica l’iniziativa;
- Sempre, nel 2017, la stessa casa di gestione ha dovuto pagare una multa di 5 milioni di euro proprio a causa delle discriminazioni salariali che aveva attuato nel 2010 ai danni di 300 donne e 15 dipendenti di colore con il ruolo di vice president.
In Italia le cose sono molto più chiare
Lungi dalla situazione americana in Italia le cose sono molto più semplici: le donne che lavorano sono molte meno, un terzo, peggio pagate, il gender gap pesa fino al 43,7%, meno preparate sui temi finanziari, e di certo non posseggono la maggior parte della ricchezza privata. Persino i simboli sono di più semplice interpretazione: davanti a Palazzo Mezzanotte, sede di Piazza Affari, giace incontrastato il dito medio di Cattelan, senza altri simboli a ribilanciarne e/o complicarne il significato.
Ma le cose stanno cambiando anche qua
Per fortuna sono sempre meno le persone che si compiacciono di vedere nella finanza unicamente un nemico, o una materia oscura. Il 2017 è stato un anno di Record per le reti di consulenza finanziaria, per tanto sono sempre più le persone che si rivolgono ad un professionista per la gestione dei propri risparmi. E anche il Mese dell’educazione finanziaria, appena trascorso, ha riscontrato una Partecipazione da capogiro al Mese dell’educazione Finanziaria Personale, segno che vi è sempre più consapevolezza negli italiani del fatto che una cultura finanziaria migliora la vita.