Spoiler: è raro assistere a un vero crollo dei mercati, ma anche se davvero fossi così sfortunato da incappare subito in un crollo; sappi che se il mercato precipita, poi risale!
Perché le persone hanno paura?
La principale obiezione di una persona, che si avvicina per la prima volta agli investimenti, è che i mercati finanziari sono estremamente pericolosi. Lo pensa perché in corrispondenza di ogni evento atteso (elezione, referendum, aumento di capitale, manovra finanziaria, discesa dello spread ecc.) i media annunciano che la borsa si è “affossata”, è “crollata a picco” o altre espressioni poco rassicuranti del corollario di un certo giornalismo. Quando poi dati alla mano e a posteriori, ci si accorge che i punti realmente critici nell’ultimo decennio sono stati relativamente pochi e il rischio è risultato ampiamente gestibile e ricompensato, il timore dell’aspirante investitore diventa: come fare a sapere in quale fase del ciclo ci troviamo? O meglio “Come faccio a sapere che non sto per entrare sul mercato mentre si trova nel punto più alto e di conseguenza di li a breve non mi troverò in perdita?”
Sappiamo che i risultati passati non sono garanzia di quelli futuri e che l’investitore medio non necessariamente dispone di una cultura specifica tale da superare il senso di generica incertezza che lo accompagna nelle sue scelte. In realtà, un certo grado d’incertezza è tipica delle scelte economiche e finanziarie, perciò anche gli esperti sono impossibilitati a fornire risposte esatte; ed è proprio in ragione di questo che siamo remunerati: per il rischio. Il professionista pur avendo un ordine d’idee preciso, finché si trova “in mezzo” al momento di mercato non può sapere con certezza se sta tenendo conto dei dati sicuri e rilevanti e non del cosiddetto “rumore”. Solo dopo saprà se c’è stata una vera e propria svolta di mercato, o al contrario una semplice “vivacità” in una fase del ciclo.
Come superare la paura?
La paura è un’emozione e come tale non può essere fugata semplicemente dai dati e dai ragionamenti, le emozioni possono essere contrastate o attenuate soltanto con altre in senso opposto.
L’emozione che ha un verso contrario alla paura non è tanto il coraggio quanto il senso di sicurezza e tranquillità; e possiamo raggiungere tale stato in tre modi:
1) Possiamo compiere una stima del rischio. Ossia definire un intervallo di fiducia più o meno ampio a cui far corrispondere un livello di probabilità che un dato evento (positivo, ma soprattutto negativo) si verifichi.
2) Possiamo diversificare. Un portafoglio bilanciato è lo strumento migliore per conservare e far fruttare i risparmi sui tempi lunghi
3) Compiere delle scelte pensando al lungo periodo. Nel tempo denaro ha il tempo di “lavorare per noi” di consolidare tendenze positive e neutralizzare quelle negative.
Insomma, anche se talvolta siamo frenati (ingiustamente) dal senso di sfortuna o paura, soprattutto quando nel breve termine subiamo delle perdite, dobbiamo andare avanti con un mix di tranquillità e ottimismo. Tale atteggiamento è l’unico modo per portare a casa un rendimento: ci permette di non vivere con angoscia ogni notizia e “ritirarci” al momento giusto.